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Guida per Studenti distratti

Settembre si avvicina, con esso anche un nuovo anno scolastico sta per iniziare. Gli inizi possono essere contraddistinti da nuove conoscenze, nuove possibilità, nuovi progetti, tuttavia è indispensabile avere un obiettivo chiaro da raggiungere se si vuole cambiare qualcosa. Nel caso degli studenti, un rientro consapevole è il primo passo per potersi migliorare nell’organizzazione dello studio. Se siete stati alunni con buoni risultati, probabilmente non avrete di questi pensieri, ma se siete tra quelli che hanno chiuso l’anno con una bocciatura oppure con debiti, o che hanno raggiunto la sufficienza a gran fatica vivendo gli ultimi giorni di scuola come imputati in attesa del giudizio conclusivo, allora questo è per voi il momento di riprendere le fila di un discorso interrotto a giugno. C’è sempre la possibilità di imparare da ciò che non è andato. Lasciando alle spalle il malumore di inizio estate, adesso è davvero possibile comprendere cosa fare e cosa non fare più!

QUATTRO CONSIGLI UTILI PER MIGLIORARE IL PROPRIO PERCORSO SCOLASTICO:

  1. ORGANIZZAZIONE
  2. COSTANZA
  3. INTERESSE
  4. ESPOSIZIONE

1. Lo avrai sentito molte volte probabilmente, ma l’organizzazione del materiale, dell’orario scolastico, dei compiti è alla base di una buona riuscita nello studio. L’organizzazione ti permette di procedere con sicurezza e di diventare sempre più autonomo e veloce: dalla ricerca di ciò che serve per realizzare un disegno alla comprensione di ciò che chiede un esercizio. Più organizzazione avrai e meno dipenderai dall’aiuto di qualcuno.

2. Si, purtroppo la costanza fa parte dei consigli! Essere costanti significa mantenere un comportamento coerente a ciò che uno studente dovrebbe fare: imparare! Imparare ti mette nella condizione di poter sbagliare. Hai capito bene, tu puoi sbagliare, chiedere, riprovare, sbagliare ancora, chiedere di nuovo e questo ti renderebbe costante. Ciò che fa di te un alunno costante nello studio non è la tua infallibilità (non ti viene chiesto questo), ma il tuo comportamento di attenzione e interesse verso ciò che stai imparando. L’organizzazione porta alla costanza e la costanza crea interesse.

3. Essere interessati significa rivolgere attenzione verso qualcosa o qualcuno. È necessario che ciò che interessa ci appassioni? No di certo, ma è invece necessario appassionarsi per capire cosa ci interessa. Che vuol dire? Hai mai notato il tuo compagno di scuola più in gamba? Quello che prende bei voti e sembra sapere tutto ciò che gli viene chiesto. Ecco anche lui nonostante la costanza e l’interesse mostrato in ogni materia ne avrà una in particolare che preferisce. Ascoltando, leggendo, approfondendo, mettendoti alla prova attraverso compiti ed interrogazioni sviluppi non solo interesse verso qualcosa in particolare (anche semplicemente verso te stesso e la tua capacità di migliorarti) ma anche preferenze. L’organizzazione porta alla costanza e la costanza crea interesse e l’interesse fa sbocciare la passione. Una persona appassionata è sempre una persona interessante, alla moda, con grande personalità.

4. Esponi! A che serve tutto questo se poi non porta a niente? Hai ragione! E allora non accontentarti, esponi ciò che sai, ciò che hai imparato con fatica e argomenta, discuti, chiedi. Sfrutta le interrogazioni come momento per mostrare cosa hai imparato e come il sapere ti abbia nutrito. L’interrogazione è la tua occasione per poter brillare nella tua individualità, nella tua unica capacità di creare ragionamenti. Più lo farai e più ti divertirai. Esporre per mostrare ciò che hai imparato è molto di più che fare un’interrogazione perché devi. Non ha niente a che vedere con il 6, il 7 o il 5 ha a che fare con te e la tua crescita. È meraviglioso vederti crescere. Sempre. Anche per un professore.
Quattro consigli non risolvono tutto ma possono aiutarti ad orientare la tua bussola nei momenti di difficoltà. Ricorda che non c’è niente che tu non possa migliorare e non è vero che la scuola non fa per te. Quando ti dici questa cosa nella mente o quando qualcuno prova a definire ciò che sei imponendo il suo singolo punto di vista ricordati che Albert Einstein imparò a leggere a 9 anni e che Margherita Hack in terza media venne rimandata in matematica. Forza!

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