Sono tante le famiglie che lottano per far si che i loro figli svolgano i compiti senza opposizioni. Alla base dei nervosismi c’è spesso la procrastinazione, oppure la poca comprensione delle specifiche materie. E’ possibile, quindi, riuscire a far si che i ragazzi collaborino e distendere il clima famigliare quando si parla di scuola? Certamente, a patto che si comprendano i bisogni alla base dei comportamenti oppositivi.
La routine dello studio può essere compromessa da diversi fattori: la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, una ridotta capacità di attenzione e organizzazione del programma di studio, un clima famigliare pieno di tensione, un ambiente rumoroso o pieno di distrazioni. Per ognuna di queste situazioni andrebbero valutati i bisogni dei ragazzi. In generale, però, è buona abitudine sostenere i propri figli nella costruzione della propria autonomia scolastica tenendo a mente alcuni principi:
- Svolgere gli esercizi per casa è un allenamento, il ragazzo può sbagliare e non è la correttezza assoluta l’obiettivo dei compiti. Gli errori che si fanno o i dubbi che si maturano durante lo svolgimento di un esercizio sono occasioni di apprendimento, da poter chiarire una volta in classe. Dunque, “keep calm” e sostieni i ragionamenti, non giudicare e soprattutto non sostituirti a tuo figlio.
- Ricordati di aiutare tuo figlio (specialmente nei primi anni di scuola) ad organizzare un’agenda per lo svolgimento compiti. Può essere molto utile fare una lista con i compiti del giorno partendo da quelli più stancanti e finendo con quelli più leggeri. Se questo comportamento diventa un’abitudine, nel futuro sarà metodo di studio.
- Se il “carico” è pesante, oppure se le materie da svolgere sono più di due, ricorda a tuo figlio che è possibile fare una pausa ogni 25/30 minuti. Le pause non devono durare più di 10 minuti e NON possono prevedere l’uso di dispositivi se questi sono difficili da far spegnere una volta terminata la pausa. In generale, le pause servono per sgranchirsi, ridere e abbracciarsi.
- Ricorda di lodare ogni successo piccolo o grande, che sia nell’esecuzione dei compiti senza distrazioni o nel comportamento collaborativo messo in atto. Un bambino lodato nelle sue capacità sarà un adulto sicuro di sé in ogni ambito.
- L’uso dei videogiochi è consigliabile alla fine della sessione di studio. Se il bambino ha difficoltà di concentrazione o di collaborazione può diventare difficile calmarlo o farlo staccare dal dispositivo. Usa i videogiochi come premio finale.
Queste sono linee guida generiche, sviluppate intorno a quelli che sono i consigli spesso richiesti dai genitori. Tuttavia, quando è presente un DSA oppure un DOP è necessario approfondire la tematica e seguire quelle che sono le indicazioni cliniche terapeutiche da mettere in atto.