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Ansia in Adolescenza: disturbi e difficoltà. Cosa fare?

“Adolescenza: la più delicata delle transizioni”, scriveva Victor Hugo, celebre poeta e scrittore francese dell’Ottocento che ci mostra come già a suo tempo ci fosse la consapevolezza di questo importante e delicato periodo di crescita umano.
L’adolescente si ritrova a sperimentare nuovi stati psico-fisici che lo portano a mettere in discussione l’ambiente familiare, ricercando nuove forme di appartenenza con i pari, rivendicando maggiore autonomia e libertà. A cambiare sono l’aspetto fisico, la capacità cognitiva con lo sviluppo del pensiero astratto, l’immagine di sé con l’insorgere delle pulsioni sessuali.

In questa fase critica dell’età evolutiva si capisce bene come a risentire dei forti cambiamenti sia anche l’umore dei nostri ragazzi, con tutto ciò che ne consegue: il presentarsi di disturbi quali ansia, fobie, idee fisse negative, paure, con ripercussioni sul senso di autostima.  

Fobie legate ad eventi, situazioni, oggetti o alla presenza degli altri (fobia sociale), con il timore e l’ansia di venire derisi, rifiutati, di non sentirsi adeguati al confronto e di incappare in brutte figure.
Pensieri ed immagini che si presentano quali DOC (Disturbi Ossessivo Compulsivi) che possono paralizzare, facendo mettere in atto tutta una serie di “rituali” per gestirli. Fenomeni che consumano le energie dei nostri adolescenti che finiscono il più delle volte con l’isolarsi, evitando situazioni o incontri ritenuti dannosi.
In casi più gravi, l’ansia può raggiungere trasformarsi in disturbo da panico o comportare stati depressivi.

Quali risposte d’aiuto  per i nostri ragazzi?

La terapia cognitivo-comportamentale mette in atto strategie di accoglienza e di  individuazione dei sintomi di ansia, aiutando il paziente a riconoscere pensieri realistici e  a sviluppare tecniche e atteggiamenti di problem-solving per modificare la risposta d’ansia alle situazioni temute e ridurre lo stress.
Il giusto approccio terapeutico può aiutare e prevenire scenari di difficoltà e disagio anche gravi. Importante esserne consapevoli, quali genitori ed educatori.

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