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Il Disturbo Ossessivo Compulsivo in Età Evolutiva

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è un disturbo riguardante la presenza di pensieri e impulsi interiori percepiti come intrusivi, assurdi, inappropriati (ossessioni) che spingono a reagire, a compiere e a ripetere specifiche azioni (compulsioni).

E’ un disturbo complesso che colpisce una bassa percentuale della popolazione e cambia in caratteristiche ed intensità nei soggetti interessati: adulti, ma anche bambini e adolescenti.
Il DOC si sviluppa nella maggior parte dei casi, gradualmente,  anche se per alcuni può presentarsi all’inizio in modo acuto e improvviso: nell’80% dei casi il DOC esordisce tra i 10 e i 40 anni (tra 15 e 20 anni per i maschi e tra i 20 e i 25 anni per le femmine). Spesso insieme al DOC vengono diagnosticati anche altri disturbi quali ADHD e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) .

Non ho preparato bene lo zaino…devo riordinarlo!”; “Ho pensato questa cosa cattiva …adesso succederà qualcosa di brutto a mamma e papà…ma se salto tre volte, si salvano…”; “Se non tocco la maniglia della porta, sono salvo…”; pensieri del genere o simili possono turbare le menti dei nostri bambini che, ahinoi, non sanno spiegarci il disturbo e, anzi, si nascondono perché si vergognano, hanno paura di sentirsi “strani”.

Timori di essere negligenti, paure di contaminazione, pensieri intrusivi immorali e timori di far del male alle persone care, sono tra le manifestazioni tipiche del DOC anche tra i bambini e gli adolescenti.

Come poter intervenire con una terapia adeguata del DOC in età evolutiva?

La terapia cognitivo comportamentale è l’approccio e il metodo più diffuso nell’affrontare, prevenire e curare il DOC, mettendo in atto una serie di procedure finalizzate a rendere consapevoli del disturbo ossessivo compulsivo, oltre al paziente anche i familiari; lavorando col paziente a ricostruire un adeguato senso di realtà, identificando i pensieri distorti o irrazionali per sostituirli con pensieri più realistici e razionali, aiutando a distinguere ad esempio, il pensare una cosa dal farla realmente (ristrutturazione cognitiva). Oppure esporre gradualmente il paziente agli stimoli che provocano disagio e scatenano il DOC, accompagnandolo in questo processo, per sviluppare una risposta matura e positiva.

Un quadro di interventi che tiene conto della presenza di altri disturbi e problematiche, con supporto e training familiare.

Davvero, il contesto familiare quotidiano gioca un ruolo essenziale. Primario elemento sociale per bambini e adolescenti, i familiari accompagnati e guidati anch’essi possono aiutare attivamente ad affrontare e superare il DOC o, a seconda dei casi, a vivere al meglio le difficoltà causate da questo disturbo.

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