Negli ultimi anni la comprensione delle social skills, delle competenze, capacità sociali nelle persone con autismo, ha subito una trasformazione significativa. Le nuove prospettive narrative sull’autismo stanno cambiando radicalmente l’approccio alle competenze sociali, promuovendo un ambiente più inclusivo, dove le persone autistiche possano esprimere sé stesse e sviluppare relazioni autentiche e creative.
In passato, l’autismo è stato spesso visto come un “deficit” nelle abilità sociali, ma oggi una visione più inclusiva e sfumata tende a valorizzare le differenze individuali. Le teorie neurodivergenti, che considerano l’autismo come una variazione naturale del cervello, hanno sostituito il modello deficitario, sottolineando che le persone autistiche possono sviluppare competenze sociali in modo unico.
L’inclusività oggi implica non solo che gli altri si adattino alle persone autistiche, ma anche la creazione di ambienti che permettano loro di essere sé stessi senza timore di non rispettare le norme sociali. Le competenze sociali non sono più solo un obiettivo da raggiungere, ma un processo dinamico che evolve nel tempo.
Nella mia esperienza di psicoterapeuta sono consapevole della importanza di promuovere un supporto a favore di bambini e ragazzi con autismo, che non si limiti a rispondere ai bisogni immediati, ma ad accogliere e promuovere le differenze come risorse.
