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BES e Terapia: facciamo chiarezza.

Cosa sono i BES? A scuola, o più in generale, quando sentiamo parlare di BES non è sempre noto e chiaro ciò che significa. È poi importante capire la differenza tra BES  e terapia, per riconoscere i bisogni di un bambino e aiutarlo davvero a crescere e imparare.

I BES, o Bisogni Educativi Speciali, non sono una diagnosi medica: indicano che un bambino o un ragazzo ha bisogno di un supporto personalizzato per affrontare la scuola al meglio. Questi bisogni possono nascere da motivi diversi: qualche volta si tratta di DSA, come dislessia o discalculia; altre volte di disabilità certificate; oppure di difficoltà più temporanee, legate a fattori, linguistici o sociali.

La scuola, in questi casi, non fa diagnosi: il suo compito è adattare l’insegnamento. Così nasce il Piano Didattico Personalizzato (PDP), uno strumento che permette all’insegnante di modulare le lezioni, gli strumenti e i tempi di studio in base alle esigenze di ciascun alunno.

E la terapia? La terapia è qualcosa di diverso. È un percorso clinico che coinvolge professionisti come logopedisti, psicologi o neuropsichiatri.
Mentre il BES riguarda come la scuola può adattarsi al bambino, la terapia lavora sul perché il bambino incontra certe difficoltà, cercando di potenziare le sue capacità e ridurre gli ostacoli.

In pratica, se il BES è l’aiuto che arriva dalla classe, la terapia è l’intervento specialistico che lavora sulla causa della difficoltà.
BES e terapia non si escludono a vicenda: anzi, quando famiglia, scuola e professionisti collaborano, il bambino ha le migliori possibilità di crescere sereno, sviluppare le proprie competenze e sentirsi compreso.

In fondo, parlare di BES significa parlare di inclusione, mentre parlare di terapia significa parlare di cura e sostegno. Entrambi i percorsi, insieme, aiutano ogni bambino a trovare il proprio modo di imparare e di stare bene.

Indaco lo spazio che cura mette in atto questa consapevolezza, in cui le dimensioni dell’umano si incontrano e stanno unite, senza astrazione.  Nel tempo della società delle reti, in cui tutto è interconnesso, è nella connessione tra spazi educativi, competenze e strategie che possiamo intervenire: sane distinzioni per una crescita sana dei nostri ragazzi.

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