Al momento stai visualizzando E se riscoprissimo, ora, la Bellezza?

E se riscoprissimo, ora, la Bellezza?

C’è un momento dell’anno in cui il tempo sembra sospendersi. Le città si svuotano, le mail si fanno meno insistenti, i ritmi della produzione rallentano e, con essi, anche le nostre maschere sociali iniziano a cedere. È l’estate che nel suo caldo abbraccio ci offre qualcosa di raro: una soglia. Una soglia oltre la quale potremmo – se volessimo – riscoprire la Bellezza. Non quella superficiale, da cartolina, ma quella più radicale e silenziosa: la bellezza dell’essere.

Che cos’è questa Bellezza? E’ qualcosa di astratto e impossibile in una quotidianità fatta di conflitti e tensioni?

E’ l’autenticità di noi stessi ritrovata, riconosciuta e assunta consapevolmente. Anche in mezzo alle difficoltà. Come insegnava Carl Rogers, “ciò che è più personale è più universale”: è nella nostra autenticità, spesso ignorata, che possiamo riscoprire connessione e significato. E’ la parte vera di noi. E “La bellezza è lo splendore del Vero”, per dirla con il celebre filosofo Plotino. E cosa c’è di più vero dell’incontro con noi stessi, quando il rumore del mondo tace?

Nel quotidiano siamo abituati a “fare”, a correre, a rispondere. Ma la Bellezza dell’essere si rivela solo nel rallentamento.
Camminare senza meta, ascoltare il mare, osservare il cielo senza fretta – non sono solo atti poetici, ma esperienze psicologicamente profonde.
Jung affermava che “chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.” L’estate può essere proprio questo risveglio. Una stagione per smettere di cercare fuori ciò che solo dentro possiamo trovare: nel silenzio dell’estate, potremmo finalmente riconoscere ciò che conta. E scoprire che la Bellezza non è mai stata altrove. È sempre stata qui. In noi.

 

Lascia un commento