“L’essere umano contemporaneo è attraversato da un’inquietudine nuova, che nasce dall’eccesso di stimoli e dalla connessione costante con il mondo.”
Così scrive Miguel Benasayag, filosofo e psicanalista, e queste parole descrivono bene molti adolescenti oggi, immersi in ore di social media, chat e notifiche continue. Questa connessione costante può generare ansia, stress e un profondo senso di inadeguatezza, influenzando il sonno, la concentrazione sui compiti e le relazioni con amici e familiari. Il confronto quotidiano con vite filtrate e immagini “perfette”, insieme al bisogno di approvazione virtuale, aumenta la pressione emotiva, spesso senza che i ragazzi se ne accorgano.
I segnali da osservare includono irritabilità quando il telefono non è a portata di mano, disinteresse per attività che prima erano piacevoli, stanchezza persistente e difficoltà a concentrarsi.
Aiutarli a ritrovare equilibrio significa stabilire limiti chiari nell’uso dei dispositivi, incoraggiare momenti di vita offline, insegnare a distinguere la realtà dalle immagini filtrate e creare uno spazio di dialogo aperto, in cui possano esprimere ansie e frustrazioni senza giudizio.
Anche semplici pratiche quotidiane come pause consapevoli, respirazione o brevi esercizi di mindfulness possono ridurre la tensione emotiva e favorire maggiore serenità.
L’ansia digitale non è un destino inevitabile: con attenzione, ascolto e strategie concrete, gli adolescenti possono imparare a vivere il mondo online in modo sano, preservando energia, autostima e benessere emotivo.